Il decreto del 2022 Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha stabilito i criteri e le modalità di concessione ed erogazione, fino al 31 dicembre 2026 o fino ad esaurimento dei fondi, del ‘Buono patente autotrasporto’, altrimenti noto col nome di Bonus patente. Si tratta di un incentivo per la formazione di nuovi conducenti che vogliono intraprendere la professione di autista nel settore dell’autotrasporto di persone e merci. Il successivo Decreto Dirigenziale del febbraio 2023 ha poi confermato l’apertura di una piattaforma informatica per quanti intendano aderire a questa iniziativa. Il contributo per ciascun richiedente ammesso al beneficio è pari all’80% delle spese sostenute per il conseguimento della patente o della qualifica professionale, e comunque di importo non superiore a 2.500 euro. L’esaurimento dei fondi ministeriali destinati a questo progetto per l’anno corrente, pari a 5 milioni di euro, dimostra il grande successo raggiunto.
Il Bonus patente 2022 – 2026, sotto forma di voucher (buono), può essere richiesto solo per via telematica, attraverso la piattaforma ‘Buono patenti autotrasporto’, e dev’essere attivato in autoscuola entro 60 giorni dalla relativa emissione. Decorso tale termine viene automaticamente annullato.
Destinatari del provvedimento
Possono beneficiare del bonus i cittadini italiani ed europei di età compresa tra 18 e 35 anni e in possesso dei requisiti richiesti dal Codice della Strada che, nel periodo tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2026, abbiano sostenuto la spesa per il conseguimento di una delle patenti C, C1, CE, C1E, D, D1, DE e D1E, nonché la carta di qualificazione del conducente (CQC). Lo scopo dell’iniziativa è, infatti, quello di formare nuovi conducenti per il settore dell’autotrasporto, mediante l’erogazione di incentivi volti a coprire, in parte, i costi necessari al conseguimento, anche cumulativo, dei titoli e delle abilitazioni professionali per la guida dei veicoli destinati all’esercizio dell’attività di autotrasporto di persone e di merci (autobus, furgoni, camion, autocarri, Tir, ecc.).
Carenza di autisti, un problema europeo
La mancanza di autisti è un ‘fenomeno’ che affligge tutta l’Europa. Lo rileva la più recente rilevazione dell’Iru, l’associazione internazionale dell’autotrasporto, secondo la quale se non si prenderanno seri provvedimenti questo problema potrebbe triplicare in soli quattro anni, superando la cifra dei due milioni di posti vacanti. A fronte di un aumento della domanda, nel prossimo triennio, il 30% degli autisti oggi in servizio andrà in pensione e il tasso di sostituzione dei giovani e da quattro a sette volte inferiore a tale cifra. In pratica, nel 2026 si rischia che il 60% dei posti non potrà essere coperto. Già oggi, solo il 6% degli autisti di camion è giovane.
Sulle cause della disaffezione alla professione – costi d’accesso elevati, compensi poco attrattivi, turni di lavoro pesanti – il dibattito è aperto da tempo. Tra le azioni da intraprendere sarebbe importante cominciare a sensibilizzare, soprattutto i più giovani, sul fatto che l’espansione dei mercati, la sostenibilità ambientale, l’innovazione e la digitalizzazione richiedano figure sempre più qualificate. E anche il ruolo dell’autista sta cambiando, con mansioni diverse e requisiti di competenze più avanzate.
Nel campo del trasporto merci, è fondamentale avviare un processo di trasformazione che porti maggiore crescita ed efficienza, preparando così l’ingresso massiccio di giovani autisti. In tale contesto, le tecnologie telematiche Viasat Fleet, oggi sul mercato, consentono di aumentare la competitività del sistema di trasporto su strada e ridurre i costi. E forniscono alle aziende le soluzioni e i servizi necessari a assicurare agli autisti, tra le altre cose, una migliore qualità del lavoro e più sicurezza.