C’è un dato confortante nel settore dell’autotrasporto: per i veicoli industriali con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate, il 2023 è iniziato in maniera molto positiva e il mese di maggio ha confermato questa tendenza con il valore più alto dell’anno delle immatricolazioni: 2.957, con un aumento del 24,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente quando erano state 2.373. Se consideriamo i primi cinque mesi, le immatricolazioni sono state 12.311, con un incremento annuale del 12,3%. Chiudono nettamente in positivo tutti i segmenti del mercato, con la fascia dei veicoli pesanti (massa uguale o superiore a 16 t) a +22,9% e quella dei medio-leggeri (da 6,01 a 15,99 t) in deciso rialzo a +39%. Anche i mezzi leggeri fino a 6 t invertono la tendenza segnando il +20,7% sul 2022. Sono queste le ultime stime riportate dal Centro Studi e Statistiche UNRAE, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Più mezzi in circolazione, ma più vecchi della media UE
Più in generale, l’intero settore del trasporto merci registra un netto aumento di mezzi in circolazione sulle nostre strade. Secondo i dati dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazioni Italiana Ricostruttori Pneumatici), sulla base di dati Aci, nel 2022 in Italia il parco autocarri (per il trasporto merci e per uso speciale) è arrivato a superare i 5,1 milioni di unità. Rispetto al 2000 si è registrata una crescita del 52,7%.
A livello territoriale, la regione in cui la presenza di autocarri è cresciuta maggiormente tra il 2000 e il 2022 è il Trentino-Alto Adige (+259,6%). Seguita da Valle d’Aosta (+131,2%), Sardegna (+96,8%), Molise (+80,1%), Basilicata (+79,1%) e Calabria (76,5%). Le crescite minori si sono verificate, invece, in Lombardia (+33,9%), Liguria (+31,1%) e Piemonte (+20,5%). La regione con il parco autocarri più sviluppato è la Lombardia (738.264), seguita da Sicilia (431.107), Veneto (425.784) ed Emilia-Romagna (415.827).
Nonostante questa crescita negli ultimi 12 anni, i mezzi in circolazione sulle strade italiane continuano ad essere più vecchi della media europea. Infatti, secondo gli ultimi dati diffusi da Acea (l’Associazione dei costruttori automobilistici europei), l’età media dei mezzi pesanti in circolazione in Europa è pari a 14,2 anni, mentre quella dei mezzi pesanti italiani è di 19 anni.
In Italia c’è una forte necessità di rinnovo dei mezzi per il trasporto merci. Ma non tutte le aziende, soprattutto quelle piccole o medie, hanno oggi la possibilità di poter sostituire la propria flotta con camion di ultima generazione. A questo proposito la scelta fatta da Viasat Fleet è quella di supportare le aziende dell’autotrasporto nel percorso della Digital Transformation. Tale approccio è fondamentale per garantire maggiore competitività e favorire la crescita, sfruttando anche le opportunità messe a disposizione da Impresa 4.0, tramite progetti in linea con i criteri di assoggettabilità previsti dal Ministero. Una consulenza ad ampio spettro per aiutare le aziende nei loro processi di trasformazione digitale, consentendo loro di realizzare, a fronte di investimenti equi, risparmi reali in termini di credito d’imposta, compresi tra il 20 e il 40 per cento del valore del progetto.
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